Anna Schuleit

di Giulia Santambrogio

Anna Schuleit è un’artista contemporanea tedesca. Può essere definita una memorial artist. La sua concezione di memoria prende in considerazione il fatto che ci siano un’esperienza, delle persone e dei fatti da ricordare.

Il Massachusetts Mental Health Center (MMHC) intorno all’anno 2003 doveva essere chiuso e demolito.

Anna Schuleit viene incaricata di realizzare un memoriale in onore di questo luogo, delle persone che vi hanno lavorato con dedizione e di quelle che vi sono state ricoverate. L’artista concepisce un’installazione site specific dal titolo Bloom. Più di 28 mila fiori (begonie, gigli, erica e tulipani) hanno invaso gli spazi dell’ospedale, disposti ad uno ad uno dall’artista e da una quadra di volontari.

Alla disposizione dei fiori Schuleit aggiunge un audio di suggestione, registrazioni della vita passata all’interno del Centro di igiene mentale, e organizza quattro giorni di incontri con l’intento di ripercorre la costruzione e la storia dell’edificio e di creare un tempo di riflessione.

Arte e natura collaborano perché venga dato significato a un luogo, soprattutto quando questo ha un’identità non del tutto positiva. L’artista fa sì che questo entri nella memoria collettiva della comunità, attraverso la visita del luogo, e in quella di un pubblico più vasto, attraverso la diffusione del lavoro dell’artista.

Bloom è un intervento effimero che rimarrà nella memoria delle persone, dell’arte e del web, se non perennemente, sicuramente per molto tempo.

Anna Schuleit | Bloom | 2003, dettaglio dal basso, tulipani — Bloom | 2003, dettaglio dal basso, tulipani

Anna Schuleit | Bloom | 2003, dettaglio dal basso, erica — Bloom | 2003, dettaglio dal basso, erica

Perché i fiori.

I fiori, migliaia e piantati in piccoli vasi, hanno un ruolo di presenza assenza. Negati ai pazienti, che non ne ricevevano durante la loro permanenza al Centro, i fiori sono una presenza naturale che generalmente viene esclusa dagli spazi asettici e artificiali dell’ospedale. Anna Schuleit percepisce colore e vita in un luogo di solitudine e malattia e li rende visibili e sensibili.