Christiane Löhr

Christiane Löhr | Leggera e ordinata natura

di Giulia Santambrogio

«Nel lavoro di Christiane Löhr troviamo la poesia delle piccole cose della natura, che noi trascuriamo perché sono piccole ma che invece sono altrettanto belle quanto le grandi.» Giuseppe Panza

Christiane Löhr ha sempre avuto un rapporto diretto con la natura fin da piccola. Abitava nella zona della Mosella, un luogo incontaminato e selvaggio. La sua vita è sempre stata tra l’Accademia di Magonza e la campagna. La natura le ha insegnato a lavorare in solitudine e questo è stato fondamentale nella sua ricerca.

“Ho costruito una teoria molto personale. Si tratta dell’osservazione sulle ‘forze’ che si esprimono nella natura, così come nell’architettura.”

 

Zwei durchlässige Formen (two permeable forms), 2010, tree blossoms

 

Così Christiane compone delle piccole e delicate strutture con elementi arborei che un soffio di vento rischierebbe di demolire.

 

Christiane Löhr, Graeserkuppel, 2006, Grasstengel
Graeserkuppel | 2006, Grasstengel
Samenkissen 2007, dente di leone
Samenkissen | 2007, dente di leone
Tre piccole cupole naturali
Drei kleine Kuppeln | 2007
Christiane Lohr | Kleine Fläche little surface, 2007
Kleine Fläche little surface, 2007

 

Il rapporto che l’artista ricostruisce con la natura è intimo e delicato. Ciò che l’affascina è proprio il limite tra le sue ‘sculture’ e lo spazio conquistato. Cerca piante che le permettano di creare il giusto senso di astrazione e le ordina creando delle micro costruzioni razionali e ordinate ma estremamente delicate e poetiche.

“La fonte del mio lavoro non arriva da quello che vedo o quello che leggo e non fa riferimento alla storia dell’arte. Osservo me stessa guardando il mondo.”

È spesso un lavoro ripetitivo e molto meditativo.

In un viaggio in Giappone ha ritrovato l’equilibrio cosmico addirittura nei piatti che ordinava al ristorante. Le venivano servite tre cose dentro un contenitore. Il principio è sempre nella precisione delle cose minuscole – tutto crea mondi limitati e chiusi.

“Fine ultimo della natura è forse l’arte?

Nel mio concetto l’arte e la natura non si escludono. Tutto procede sulle stesse regole, come dicevo prima. Le cose si uniscono più di quello che noi supponiamo.”

Le opere di Christiane Löhr hanno una presenza silenziosa all’interno degli spazi dell’arte. Sono appesi ai muri, ai soffitti o adagiate su pedane e piedistalli bianchi. Invitano ad un avvicinamento quieto con la paura che il nostro stesso respiro o il nostro voltarci improvviso possa farle volar via.

 

Installazione delle opere di Christiane Lohr negli spazi di Villa Panza di Varese
dividere il vuoto | 2010, Villa e Collezione Panza, Varese
Installazione di Christiane Löhr
PIAC piattaforma internazionale arte contemporanea, Ragusa, Sicily, 2006
Sortint de l’embull | 2009, Fundació Pilar i Joan Miró, Palma de Mallorca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Crediti immagini: 

http://www.piacgalleria.it/english/artists/christiane_loehr/artists_loehr.html 

https://www.facebook.com/christiane.lohr.54

http://www.christianeloehr.de/works-installations.html

Sitografia:

http://www.artext.it/Christiane-L%C3%B6hr.html 

http://www.varesenews.it/2012/02/christiane-lohr-e-la-poesia-delle-piccole-cose/96866/