Gian Maria Tosatti

Gian Maria Tosatti | Spazi per lo Spirito

Gian Maria Tosatti è nato a Roma nel 1980. Vive e lavora tra Napoli e New York. Il ruolo che la natura assume nelle sue opere ha il tentativo di individuare nella contemporaneità dei nuovi archetipi. Tosatti occupa spazi abbandonati e allestisce una situazione più o meno verosimile. Sceglie gli elementi con cura e li assembla con semplicità.

Approfondiamo le installazioni esposte a Napoli tra il 2013 e il 2017. Sembra di trovarsi in luoghi fermi nel tempo, dove la presenza dell’uomo quasi non è necessaria. Al centro dell’attenzione il luogo in sé e il vuoto che contiene. Ci soffermiamo sugli interventi che presentano un elemento vegetale o animale e sul significato che questo può avere.

Nelle fotografie di Sette Stagioni dello Spirito promosso e organizzato da Fondazione Morra con il sostegno di Galleria Lia Rumma, lo sguardo viene attratto dalla desolazione e dai muri scrostati degli ambienti che ospitano l’intervento dell’artista. Gli edifici sono già lì e l’artista li sceglie contrassegnando la porta d’ingresso con un grande numero dorato, come fosse il numero civico.

Perché sette stagioni. Il ruolo dello Spirito

Il riferimento di partenza dell’artista è letterario, Il Castello Interiore (1577) di Santa Teresa d’Avila. La santa individua nel’animo umano in sette stanze che Tosatti ha deciso di rappresentare spazialmente. In ogni stanza è affrontato un tema: l’inconsapevolezza come malattia dello spirito, la dissoluzione di sé attraverso l’inerzia, l’errore, la salvezza, la ricerca della verità, la pratica del bene e il destino finale dell’uomo.

Le opere sono il luogo dove la meditazione profonda del’artista entra in contatto con il mondo e con la comunità. A loro volta i visitatori possono entrare in contatto attraverso l’opera con la parte più intima di sé. La visita delle stanze diventa una sorta di pellegrinaggio che culmina con l’installazione all’interno del Convento della Santissima Trinità. Le opere aprono le porte di edifici abbandonati della città di Napoli alle persone che non li frequentano più, che fanno parte dell’immaginario comune: la scuola, la chiesa, il porto, l’anagrafe.

Sembra che qualcuno ancora abiti e lavori all’interno di spazi decadenti dell’ex-Anagrafe Comunale in Piazza Dante nell’installazione Estate. Qui il tema affrontato è l’inerzia.

Gian Maria Tosatti | Estate, 2014, installazione ambientale site specific
Gian Maria Tosatti |2_ Estate, 2014, installazione ambientale site specific, Sette stagioni dello Spirito (2013-2016)

Nel Convento della Santissima Trinità delle Monache è richiamata una dimensione ultraterrena, un futuro ed eterno giardino dell’Eden popolato da giovani alberi da frutto e uccelli dal piumaggio arancio.

Gian Maria Tosatti | 7_ Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)
Gian Maria Tosatti | 7_ Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)
Gin Maria Tosatti | 7. Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)
Gian Maria Tosatti | 7_ Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)

 

Gian Maria Tosatti | 7. Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)
Gian Maria Tosatti | 7_ Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)

 

L’esperienza dispiegata per la città di Napoli è stata poi raccolta nel museo MADRE in una mostra che rendeva lineare tutto il percorso. Un lungometraggio racconta la realizzazione dell’intero intervento.

Al 2014 risale l’ultima opera di Tosatti qui presentata. All’interno di una grande cisterna sono state allestite migliaia di spighe di grano. La fonte di luce è una grande finestra circolare che somiglia al Sole e, come ha fatto notare lo storico dell’arte Christian Caliandro, a The Weather Project di Olafur Eliasson alla Tate Modern di Londra nel 2003.

È un’opera che parla di prigionia ma anche di abbondanza, di chiusura e soffocamento che possono contenere al loro interno un seme di grande fertilità. Di contro però se nessuno si prenderà cura del luogo le spighe saranno destinate a scomparire.

Gian Maria Tosatti | 7_ Terra dell’ultimo cielo, 2016, installazione ambientale site specific, Napoli, Sette Stagioni dello Spirito (2013-2016)

 

Fonti:

http://www.tosatti.org/www.tosatti.org/BIO.html

https://amaliatemperini.com/2017/03/15/gian-maria-tosatti-sette-stagioni-dello-spirito-napoli-mostre-arte-currentexhibition/

http://www.frontiere.eu/napoli-lo-spirito-s-teresa-davila/

https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2018/02/mostra-gian-maria-tosatti-galleria-lia-rumma-napoli/

http://www.minimaetmoralia.it/wp/retorica-della-ripartenza-e-immaginazione-del-tempo-nuovo/

Fonti immagini:

http://www.liarumma.it/wp-content/uploads/2017/11/2017-032-03.jpg

http://www.tosatti.org/2_Estate.html

https://amaliatemperini.files.wordpress.com/2017/03/012tosatti.jpg?w=800&h=533&crop=1

http://www.tosatti.org/7_Terra_dellultimo_cielo_i.html